UNGHIA INCARNITA
È il più frequente e più comune processo patologico. Si produce quando la pelle periungueale viene perforata dalla lamina ungueale provocando una reazione da corpo estraneo (infiammazione, infezione e processi di riparazione come il granuloma). Questo processo provoca una lesione con essudato e dolore, ma anche ipertrofia dei tessuti dando luogo a limitazione funzionale e marcia antalgica.
EPIDEMIOLOGIA: è una patologia cronica e recidivante che di solito interessa il lato tibiale del primo dito. Il lato peroneale è meno frequente, ma è quello che recidiva di più. Generalmente si presenta in età giovanile (20-30 anni) e in rapporto U:D= 2:1. Può comunque interessare tutte le dita ed entrambi i bordi.
Molto spesso viene confusa con una paronichia (infezione dei bordi periungueali), soprattutto nei bambini, nei quali vediamo un granuloma piogenico da stafilococco aureo senza unghia incarnita, poiché la lamina esce correttamente.
CAUSE: L’unghia incarnita può dipendere direttamente dalla forma della lamina oppure dalla forma dei tessuti. Altre cause possibili sono il taglio errato dell’unghia (per esempio con tagliaunghie), taglio eccessivo dell’unghia che fa stringere i canali periungueali, onicofagia (strappare le unghie con i denti), scarpe strette, obesità, alterazioni biomeccaniche (soprattutto per il canale peroneale), alluce iperesteso o alluce limitus funzionale, iperidrosi (eccessiva sudorazione).
Attenzione! Un granuloma senza lamina incarnita necessita di approfondimento con anatomia patologica (diagnosi differenziale con melanoma amelanocitico acrale, granuloma piogenico).
Il TRATTAMENTO CONSERVATIVO, quando? Sicuramente sempre quando è la prima volta che compare un’unghia incarnita. Bisogna fermare l’infiammazione e applicare antibiotici per controllare l’infezione. Quando l’infiammazione è eccessiva bisogna controllarla con prodotti astringenti come acqua di Burow, Euclorina per 4-5 giorni.
L’INTERVENTO CHIRURGICO è indicato nelle recidive e nei pazienti con conformazione dell’unghia predisposta all’incarnimento. Si può effettuare con tecniche incisionali (matricectomia), chimiche (fenolizzazione), fisiche (matricectomia con laser).